Trimbach

L’Alsazia conta unicamente tre appellazioni di origine controllata (AOC): Alsace, denominazione riservata ai vini di regola da monovitigno, Alsace Grand Cru e Crémant d’Alsace, spumante elaborato con il metodo della rifermentazione in bottiglia, prevalentemente da uve pinot bianco. I Grands Crus alsaziani sono stati definiti negli anni ‘70, a seguito di lunghissime trattative. Oggi sono 51, rappresentano l’espressione dei vari profili di suolo e possono essere elaborati solo da quelli che in Alsazia sono definiti vitigni nobili: gewürztraminer, riesling renano, muscat d’Alsace e pinot grigio. Il rendimento dei vini grand cru è inoltre inferiore a quello degli altri: 55 ettolitri contro gli 80 dell’appellazione base. Questa regione è molto conosciuta per i vini meno secchi. Non di rado, infatti, i produttori vinificano le proprie uve lasciando in bottiglia dei residui di zucchero piuttosto percettibili, rendendo così il vino più morbido e alcolico: sono i cosiddetti vini “moelleux”. Sul fronte dei vini dolci, invece, l’AOC Alsace e l’AOC Alsace Grand Cru possono includere le tipologie Vendage Tardive, elaborati da uve nobili in sovramaturazione o colpite dalla muffa nobile, e Sélection de Grains Nobles, ottenuti mediante selezione di acini colpiti da botrytis cinerea: sono tipologie dotate di grande complessità e persistenza dovute alla maggiore concentrazione delle sostanze o alla presenza della muffa nobile. In questa regione, le maisons de négoce, come Trimbach, Hugel e Beyer, e le cooperative, come Cave de Ribeauvillé, Coopérative d’Eguisheim e Pfaffenheim, rappresentano due pilastri della viticoltura locale per ciò che concerne la produzione dei vini di gamma alta. Negli ultimi anni, in aggiunta, sta prendendo sempre più piede la cultura biologica nella conduzione della vigna e nelle pratiche di cantina, così come sta progredendo la produzione qualitativa di vini rossi a base di pinot nero.